Sabato Santo
di Massimo Palombella
Il Sabato Santo è il giorno del grande silenzio. Tutto tace di fronte a ciò che è accaduto a Gesù, un silenzio che contiene la speranza che il buio e l’insoluto divengano luce e senso.
Prima della Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II, nella Liturgia delle Ore, e specificatamente nell’Ufficio delle Letture (ad Matutinum), vi erano nove Letture con rispettivi nove Responsori.
L’ultimo Responsorio ha il seguente testo:
“R. Sepúlto Dómino, signátum est monuméntum,
volvéntes lápidem ad óstium monuménti: *
Ponéntes mílites, qui custodírent illum.
V. Accedéntes príncipes sacerdótum ad Pilátum, petiérunt illum.
R. Ponéntes mílites, qui custodírent illum.
(R. Sepolto il Signore, fu sigillata la tomba
e messa una pietra all’ingresso del sepolcro: *
E posero dei soldati che lo custodissero.
V. I capi sacerdoti andarono da Pilato per chiedergli delle guardie.
R. E posero dei soldati che lo custodissero).
La musica allegata è di Tommaso Ludovico da Vittoria (1548-1611) e proviene dall’Ufficio della Settimana Santa pubblicato a Roma nel 1585 (THOMEA LUDOVIC DE VICTORIA Abulensis, Officium Hebdomadae Sanctae [Romae, Apud Alexandrum Gardanum, 1585]).
L’interpretazione, dal vivo, è della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” alla Celebrazione Papale del 30 marzo 2018.
Un caro saluto.