Liturgia&Musica

IV domenica di Quaresima/B

di Massimo Palombella

Buona IV domenica di Quaresima.

La giornata odierna è chiamata domenica “Laetare” dalla prima parola dell’Introito. Oggi è possibile utilizzare al posto dei paramenti viola quelli rosa (come nella domenica “Gaudete” in Avvento), si può ornare l’altare con i fiori e utilizzare l’organo oltre il solo accompagnamento dei canti. Tutto ciò ha la finalità di ricordarci la prossimità della Pasqua e rinfrancarci così nel cammino quaresimale.

Nel Vangelo di oggi (Gv 3,14-21) per due volte Gesù afferma che chiunque crede in Lui ha la vita eterna. È interessante notare che l’esperienza di fede, il credere, è un processo dinamico che dovrebbe crescere, maturare con l’evolversi della nostra vita. Infatti, esiste una fede di quando eravamo bambini, adolescenti, giovani, adulti… E la fede, se autentica, dovrebbe intrecciarsi, fondersi, illuminare, orientare le questioni fondamentali della vita connesse con la nostra età. La fede, allora, dovrebbe illuminare la non facile costruzione di un’indenta in un giovane nella ricerca di ciò che Dio vuole da lui, le scelte professionali di un adulto con criteri che non possono ridursi alla sola sfera economica, le scelte educative dell’essere genitore, le decisioni su come investire il nostro tempo libero, su come collocarci nuovamente nel tempo della pensione…

Sostanzialmente la fede, se autentica, è una lenta e continua consegna della nostra vita al Signore, un cammino dove tutto, le nostre paure, insicurezze, incertezze, le nostre capacità… Tutto viene affidato, consegnato al Signore perché sia Lui a condurci, a portarci dove è il nostro bene, perché sia lui ad educare i nostri desideri verso ciò che è il vero nostro bene. E la “vita eterna” di cui parla Gesù è la pienezza di umanità, è la “vita in abbondanza” dove la fede, se autentica, ci può realmente condurre. La fede è un dono, ma il suo sviluppo, la sua crescita, la sua maturazione è una nostra responsabilità, ed è la chiave per la vera qualità della nostra vita.

L’antifona di ingresso, l’Introito, della Celebrazione odierna è tratto dal profeta Isaia (Is 66, 10.11) con il seguente testo:
“Laetare, Jerusalem, et conventum facite, omnes qui diligitis eam;
gaudete cum laetitia, qui in tristitia fuistis,
ut exsultetis et satiemini ab uberibus consolationis vestrae”

(Rallegrati, Gerusalemme, e radunatevi tutti voi che l’amate.
Gioite con letizia voi che siete stati nella tristezza;
esultate e saziatevi al seno della vostra consolazione)

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979.
L’interpretazione, da vivo, è della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”. La traccia musicale si trova nel CD “Psallite Deo sapienter” edito dalle Libreria Editrice Vaticana nel 2014.

Buona domenica e un caro saluto.

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