V Domenica del Tempo Ordinario/B
di Massimo Palombella
Buona V domenica del Tempo Ordinario.
Nel Vangelo di oggi (Mc 1, 29-39) Simone e i discepoli si mettono sulle tracce di Gesù e trovatolo gli dicono “Tutti ti cercano”.
Potrebbe essere interessante chiedermi se davvero io sono tra coloro che cercano il Signore.
Ma, più in profondità sarebbe stimolante domandarmi perché e quando cerco il Signore. Infatti, nella nostra vita maturiamo su tanti aspetti, ma rischiamo di rimanere fondamentalmente fanciulli nella nostra relazione con Dio, o legati ad esperienze positive o negative che da piccoli abbiamo fatto. In sostanza, possiamo essere nella curiosa situazione di non avere un reale rapporto “personale” con il Signore ma, in qualche modo, solo una relazione “istituzionale”, mediata da una educazione ricevuta, da esperienze fatte, da una cultura nella quale ho vissuto e vivo. In questo contesto, forse cerco il Signore perché – figurativamente – devo bruciargli un po’ di incenso per evitare che le cose mi vadano male, o lo cerco perché fa parte dell’educazione che ho ricevuto o della cultura nella quale oggi vivo, o forse lo cerco perché davanti agli altri è un segno di credibilità, di affidabilità…
Posso cercare il Signore per mille ragioni, ma troverò il vero Dio quando inizierò a cercare una relazione personale con Lui, oltre l’educazione ricevuta e gli orizzonti consegnatomi. Allora, all’interno di una relazione personale, inizierò a cercare Il Signore per stare con Lui, per fare esperienza del suo amore e della sua misericordia, per consegnargli i miei progetti, le mie desideri, la mia vita. E in questa dinamica, lentamente, sentirò il sapore della “vita in abbondanza”.
L’antifona di Offertorio della celebrazione odierna è tratta dal Salmo 16 (Sal 16, 5. 6. 7) con il seguente testo:
“Perfice gressus meos in semitis tuis,
ut non moveantur vestigia mea:
inclina aurem tuam et exaudi verba mea:
mirifica misericordias tuas,
qui salvos facis sperantes in te, Domine”
(Rendi sicuri i miei passi sui tuoi sentieri,
perché non vacillino i miei piedi.
Piega il tuo orecchio e ascolta le mie parole;
rendi mirabili le tue misericordie,
tu che salvi quelli che sperano in te, Signore).
La musica allegata è di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), e proviene dal libro degli “Offertoria totius anni” pubblicato a Roma nel 1593 (IOAN. PETRO ALOYSIO PRAENESTINO, Offertoria totius anni [Romae, Apud Franciscum Coattinum, 1593]).
L’interpretazione è del Coro di Trinity College di Cambridge diretto da Richard Marlow. Il brano musicale è contenuto nell’album “Palestrina Offertoria” edito con l’etichetta discografica Chandos Early Music – Chaconne nel 2007.
Buona domenica e un caro saluto.