Liturgia&Musica

II Domenica dopo Natale

di Massimo Palombella

Buona seconda Domenica dopo Natale.

Nella contemplazione dell’Incarnazione, di Dio fatto uomo, che la Chiesa ci invita a fare in questo periodo “natalizio”, la prima lettura di oggi (Sir 24, 1-4. 8-12) ci propone la comprensione del prologo del Vangelo di Giovanni (Gv 1,1-18) – lo stesso Vangelo proclamato nella Messa del Giorno di Natale – nella logica della “sapienza”. Dio fatto uomo è la nostra “sapienza” e la relazione con Lui ci conduce lentamente alla vera “sapienza” che, in qualche modo, è l’unione, la compenetrazione tra l’intelligenza e la volontà, tra la ratio e la sensibilità, l’affettività.

Quell’unione tra Dio e l’umanità, tra la natura divina e la natura umana che si è realizzata in Gesù, ci muove ad una lenta realizzazione di una analoga unità interiore dove la nostra storia, le nostre capacità, le nostre debolezze… tutto ciò che siamo si colloca all’interno di un progetto di amore e misericordia che ci precede, avvolge e conduce.

La vera relazione con il Dio cristiano ci conduce ad “assumere tutto”, ad accettare positivamente la realtà, quello che noi siamo, la nostra storia… e, in questo processo – non esente da fatica e sofferenza – a divenire “sapienti”, a trasformare le nostre debolezze nelle migliori delle nostre risorse.

L’antifona di ingresso, l’Introito, della celebrazione di oggi è tratto dal libro della Sapienza (Sap 18, 14.15) con il seguente testo:
“Dum medium silentium tenerent omnia,
et nox in suo cursu medium iter haberet,
omnipotens sermo tuus, Domine,
de cælis a regalibus sedibus venit”

(Mentre un quieto silenzio avvolgeva tutte le cose,
e la notte era a metà del suo corso,
la tua parola onnipotente, Signore,
venne dal cielo dal trono regale).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979.

L’interpretazione, è della Schola Gregoriana Mediolanensis diretta da Giovanni Vianini.

Buona domenica e un caro saluto.

 

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