IV Domenica del Tempo di Avvento/B
di Massimo Palombella
Buona Quarta domenica di Avvento.
Il Vangelo di oggi (Lc 1, 26-38), nell’ormai imminenza del Natale, ci presenta la celebre pagina dell’Annunciazione dell’angelo a Maria.
Mi sembra interessante notare le parole di Maria: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”, parole ben conosciute da ognuno di noi che però, forse, rischiano, nella loro semplicità, di non essere valutate, comprese nella loro vera portata. Infatti, la vera consegna della nostra vita al Signore è probabilmente la cosa più difficile da comprendere e da attuare. E spesso, il Signore stesso ci conduce attraverso eventi imprevisti, come una malattia, una grande difficoltà… a consegnare quasi “necessariamente” qualcosa della nostra vita a Lui per poi, in modo impercettibile, riprendercelo e custodirlo con gelosia.
La disponibilità di Maria a Dio tocca il punto essenziale del nostro essere cristiani. Effettivamente, non è una pratica religiosa che, quasi in modo automatico definisce un’identità. Essere cristiani è un modo di pensare, di leggere e interpretare la realtà, è fare le scelte fondamentali della mia vita avendo come primo criterio di discernimento il Signore (e non, ad esempio, in modo esclusivo i soldi, la tranquillità, la carriera lavorativa, la sicurezza affettiva…). Essere cristiani è guadagnarsi lentamente – e non senza sofferenza – quella libertà che è il sano distacco dalla cose, che è la sostanziale e quotidiana consegna a Dio nella certezza che è Lui che conduce la storia e che Lui mi condurrà dove è il vero bene per me.
Qui, sull’essenziale del nostro essere cristiani, il Signore ci attende in questo Natale del 2020, forse più consapevoli della nostra vita di quello dello scorso anno, forse più stanchi, forse più disponibili a Lui o forse arrabbiati e chiusi in noi stessi… In ogni caso Lui ci attende con pazienza per amarci come necessitiamo ora di essere amati, e per condurci con dolcezza ad essere chi possiamo e dobbiamo essere…
Non dobbiamo temere se non ci sentiamo adeguati a Lui, pronti per il Suo amore… Il Signore entra nella nostra vita solo per volerci bene in qualunque situazione noi siamo, e non dobbiamo dubitare minimamente di essere indegni di Lui perché “La sua venuta è certa come quella dell’aurora” (Os 6, 3).
L’antifona di Offertorio della celebrazione odierna è tratta dal Vangelo di Luca (Lc 1, 28.42) con il seguente testo:
“Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum;
benedicta tu in mulieribus,
et benedictus fructus ventris tui.”
(Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne,
e benedetto è il frutto del tuo seno).
La musica allegata è di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), e proviene dal libro degli “Offertoria totius anni” pubblicato a Roma nel 1593 (Ioan. Petro Aloysio Praenestino, Offertoria totius anni [Romae, Apud Franciscum Coattinum, 1593]).
L’interpretazione è affidata a The Sixteen diretti da Harry Christophers. Il brano musicale è rintracciabile nel CD “Giovanni Pierluigi da Palestrina. Music from the Sistine Chapel” edito da Coro nel 2007.
Buona domenica e un caro saluto.