Liturgia&Musica

Immacolata Concezione

di Massimo Palombella

L’Immacolata Concezione di Maria è un Dogma di fede proclamato da Papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla “Innefabilis Deus”, secondo il quale la Vergine Maria è stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.

L’origine della festa in occidente si può rintracciare nella Chiesa celtica dell’Irlanda, infatti il Martirologio di Tallaght (inizio sec. IX) e il Calendario di Oengus (circa 825) riportano una festa della Concezione di Maria al 3 maggio.

La festa si diffuse in Inghilterra (presente in vari calendari, tra cui Old Minster, Winchester, New Minster, datati circa 1030) e Francia (nel 1154 il priore di San Pietro di Regula, nella Diocesi di Bazas, introducendola nella sua abbazia, dichiarò che quasi tutta la Francia la celebrava).

Vari sacramentari del XII e XIII secolo attestano al presenza della festa in Italia. Papa Sisto IV introdusse ufficialmente a Roma la festa liturgica e Papa Clemente XI nel 1708 rese questa festa universale.

L’8 dicembre del 1857 Papa Pio IX inaugurò e benedisse a Roma il monumento dell’Immacolata in piazza di Spagna. Papa Pio XII, nel giorno dell’Immacolata Concezione, incominciò a inviare dei fiori come omaggio alla Vergine. Papa Giovanni XXIII, nel 1958, uscì dal Vaticano e si recò personalmente in Piazza di Spagna, per deporre ai piedi della Vergine Maria un cesto di rose bianche, e successivamente fece visita alla basilica di Santa Maria Maggiore, e tale consuetudine è stata continuata anche dai Papi successivi.

Le letture della Celebrazione Eucaristica odierna (Gn 3,9-15.20, “Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna”; Sal 97, “Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie; Ef 1,3-6.11-12 “In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo”; Lc 1,26-38, “Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce”) danno un inquadramento storico-salvifico a questa festa. Infatti, Maria Immacolata è per ognuno di noi un motivo di speranza perché ci indica una chiara direzione della storia verso il trionfo della grazia sul peccato, della vita sulla morte, della verità sulla menzogna…

Esiste una storia tracciata, una storia di salvezza, di “vita in abbondanza” che può prendere forma nella mia esistenza attraverso la mia collaborazione, il mio fidarmi, il mio “lasciare le reti”. Occorre allora accettare la sfida di camminare, di seguire Colui che solo può condurci alla verità, al senso, al vero compimento di ogni nostro desiderio.

L’antifona di ingresso, l’Introito, della celebrazione odierna è tratto dal Profeta Isaia (Is 61,10) con il seguente testo:

“Gaudens gaudebo in Domino, et exsultabit anima mea in Deo meo; 
quia induit me vestimentis salutis, et indumento iustitiæ circumdedit me,
quasi sponsam ornatam monilibus suis”

(Gioirò grandemente nel Signore, e la mia anima esulterà nel mio Dio,
perché mi ha rivestito con vesti di salvezza, e mi ha avvolto in un manto di giustizia,
come una sposa ornata dei suoi gioielli).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979.

L’interpretazione, dal vivo, è della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” alla Celebrazione Papale dell’8 dicembre 2015, inizio del Giubileo straordinario della misericordia.

Buona festa e un caro saluto.

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