Liturgia&Musica

XXVII Domenica del Tempo Ordinario/A

di Massimo Palombella

Buona XXVII domenica del tempo Ordinario.

Nel Vangelo di oggi (Mt 21,33-43) Gesù nuovamente ritorna su una parabola che ha come elemento caratterizzante la vigna.

Oggi la vigna è data in affitto a dei contadini perché questi “producano frutto”.

In questa dinamica, è interessante notare che i succitati contadini non sono preoccupati di “produrre frutto”, ma di avere l’eredità. In sostanza, la loro attenzione è focalizzata nell’avere qualcosa ma senza compiere il giusto cammino, il corretto processo che porta a “produrre dei frutti”, e quindi a “possedere” in modo sano.

L’attenzione di Gesù è, invece, sul “produrre i frutti”, e questo è il compito essenziale della nostra vita. Infatti, per “produrre frutti” nella mia vita, occorre “muovere la terra”, e cioè incontrare la mia debolezza, il mio “non essere capace”, sciogliere i grumi, operare delle necessarie separazioni, fidarmi, saper camminare senza certezze, accettare il rischio di sbagliare… in sostanza, vivere davvero.

Possiamo essere tentati, come i contadini a cui è stata affidata la vigna, di attendere solo un’eredità nell’illusione che questa ci renderà davvero felici. Mentre la vera felicità – dove il Signore ci attende – è entrare nella logica di un viaggio, di un cammino, come fecero i Magi che seguivano la stella (cf. Mt 2, 9-10). Non sappiamo quanto sarà lungo questo viaggio e dove la stella ci condurrà. L’unica certezza è che alla fine del viaggio, come i Magi, proveremo una grande gioia.

L’antifona di Offertorio della Celebrazione odierna è tratta dal primo capitolo del libro di Giobbe con il seguente testo:
“Vir erat in terra Hus nomine Job simplex et rectus ac timens Deum:
quem Satan petiit ut tentaret, et data est ei potestas a Domino in facultates, et in carnem ejus:
perdiditque omnem substantiam ipsius et filios: carnem quoque ejus gravi ulcere vulneravit” .
(C’era sulla terra di Uz un uomo di nome Giobbe, semplice e retto e temeva Dio;
Satana lo richiese per tentarlo e gli fu dato dal Signore potere sulle sue sostanze e il suo corpo.
Egli distrusse ogni sua ricchezza e uccise i suoi figli e colpì il suo corpo con una grave ulcera).

La musica allegata è di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), e proviene dal libro degli “Offertoria totius anni” pubblicato a Roma nel 1593 (IOAN. PETRO ALOYSIO PRAENESTINO, Offertoria
totius anni [Romae, Apud Franciscum Coattinum, 1593]).

L’interpretazione, dal vivo, è della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” alla Celebrazione Papale del 4 ottobre 2015.

Buona domenica e un caro saluto.

 

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