Liturgia&Musica

XXIII domenica del Tempo Ordinario/A

di Massimo Palombella

Nel Vangelo di oggi (Mt 18, 15-20) Gesù definisce con chiarezza la nostra relazione e responsabilità nei confronti dei nostri fratelli.

E’ interessante notare che la modalità indicata da Gesù nel processo relazionale con una persona che ha commesso una colpa contro di me, è impegnativa, esige intelligenza, non si risolve nella sterile ricerca di un vuoto “irenismo”.

Sostanzialmente Gesù mi chiede di andare oltre lo “scrupolo di coscienza”, oltre un mettere superficialmente le cose a posto per evitare problemi e tensioni.

Una volta di più siamo allora sfidati nel cuore della nostra vita, e cioè nelle nostre abitudini, nell’organizzare la nostra vita con l’esclusiva preoccupazione di non avere problemi, anche a scapito
della verità e del vero bene di chi ci sta accanto.

Gesù, con discrezione e rispetto, mette in questione le nostre radicate abitudini, le nostre implicite modalità relazionali assimilate da altrettanto impliciti processi educativi, il nostro tacito cercare solo e soltanto una vita tranquilla e apparentemente “a posto”. In sostanza Il Signore ci sfida davanti alla tentazione di una vita mediocre, senza sapore, dove le nostre migliori energie sono impegnate per tenere lontano i problemi, invece che per vivere.

L’antifona di ingresso, l’Introito, della Celebrazione odierna è tratto dal Salmo 118 (Sal 118, 137.124) con il seguente testo:
“Iustus es, Domine, et rectum iudicium tuum;
fac cum servo tuo secundum misericordiam tuam.
Beati immaculati in via, qui ambulant in lege Domini”
(Tu sei giusto, Signore, e retto è il tuo giudizio:
agisci con il tuo servo secondo la tua misericordia.
Beati coloro che percorrono una via senza macchia e camminano nella legge del Signore)

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979.

L’interpretazione è del Saint Paul Seminary Schola (Minnesota, Stati Uniti) nel 2013.

Buona domenica e un caro saluto.

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