COVID19: i cori liturgici ritornano a cantare la Messa
La Conferenza Episcopale Italiana ha reso note le risposte del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) in merito alle richieste di:
1. superare il limite di 200 partecipanti alle celebrazioni che si svolgono nelle chiese;
2. la possibilità per i familiari che già vivono quotidianamente tra le stesse pareti di casa di partecipare alle celebrazioni, evitando tra loro il criterio del distanziamento;
3. la riammissione dei cori chiedendo anche le condizioni da rispettare.
Le questioni sono state affrontate lo scorso 10 agosto con le seguenti indicazioni.
1. Riguardo al superamento del limite di 200 partecipanti alle celebrazioni, Il CTS ha risposto con propria nota prot. 7688 del 22 luglio rimandando la decisione alle singole Regioni (finora il permesso è stato dato in alcune regioni come Lombardia ed Umbria).
2. “Durante lo svolgimento delle funzioni religiose, non sono tenuti all’obbligo del distanziamento interpersonale i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti, parenti con stabile frequentazione; persone, non legate da vincolo di parentela, di affinità o di coniugio, che condividono abitualmente gli stessi luoghi dove svolgono vita sociale in comune”.
3. “E’ possibile la reintroduzione dei cori e dei cantori, i cui componenti dovranno mantenere una distanza interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri tra le eventuali file del coro e dagli altri soggetti presenti. Tali distanze possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere fisiche, anche mobili, adeguate a prevenire il contagio tramite droplet.
L’eventuale interazione tra cantori e fedeli deve garantire il rispetto delle raccomandazioni igienico-comportamentali ed in particolare il distanziamento di almeno 2 metri.”
Da ciò si evince che qualora non ci sia la possibilità del rispetto del distanziamento di sicurezza i cantori devono cantare utilizzando dispositivi mobili e mascherine o visiere.