Liturgia&Musica

XII domenica del Tempo Ordinario/A

di Massimo Palombella

Buona XII domenica del Tempo Ordinario dove siamo invitati da Gesù nel Vangelo a non avere paura e a porre la nostra vera sicurezza in Dio. Ci viene chiesto di essere forti, di essere testimoni della Verità… In sostanza siamo invitati a vivere davvero, a non scappare, ad essere le persone che possiamo e dobbiamo essere.

Ma oggi entriamo anche in un lungo periodo che, accompagnandoci per tutta l’estate, ci condurrà fino alla Solennità di Cristo Re dove chiuderemo l’Anno Liturgico.

Il tempo nel quale oggi ci inseriamo è chiamato “Tempo Ordinario” e tutto l’Anno Liturgico (Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua e Tempo Ordinario) è costruito su uno schema semplice ed essenziale.

Infatti, per due volte nel corso dell’Anno Liturgico viviamo un periodo di “preparazione”, uno di “attuazione” e uno di “risonanza”. Concretamente, l’Avvento ci prepara al Natale come la Quaresima alla Pasqua. All’Avvento e Quaresima seguono due periodi di “attuazione”, gli appena citati tempi di Natale e Pasqua. A sua volta, all’attuazione segue un periodo di “risonanza”, ed esattamente il “Tempo Ordinario” che viene dopo i tempi di Natale e Pasqua (dal Battesimo del Signore al Mercoledì delle Ceneri, da Pentecoste alla Solennità di Cristo Re). Questi due segmenti di “Tempo Ordinario”, in quanto “risonanza”, hanno caratteristiche diversificate. Quello che segue il Tempo di Natale ha una caratteristica “cristologica”, si sofferma sull’identità di Gesù di Nazareth.
Quello che segue il Tempo Pasquale (l’attuale Tempo Ordinario) ha una caratteristica “ecclesiologica”, si sofferma sull’identità del Cristiano e il suo vivere nella Chiesa.

Il Tempo Ordinario è a sua volta distribuito in tre “cicli”, A, B e C. Ciò significa che la Chiesa ci propone un cammino triennale dove nell’anno A (l’attuale) ascoltiamo il Vangelo di Matteo, nell’anno B quello di Marco e nell’anno C quello di Luca (lo stesso schema tripartito lo troviamo per le domeniche di Avvento, di Quaresima e del Tempo Pasquale).

L’antifona di Offertorio di oggi è tratta dal salmo 16 (Sal 16, 5.6.7) con il seguente testo:
“Perfice gressus meos in semitis tuis, ut non moveantur vestigia mea. Inclina aurem tuam et exaudi verba mea; mirifica misericordias tuas, qui salvos facis sperantes in te, Domine”
(Rendi saldi i miei passi sui tuoi sentieri, perché non vacillino i miei piedi; piega il tuo orecchio e ascolta le mie parole; rendi mirabili le tue misericordie, tu che salvi quelli che sperano in te, Signore).

La musica allegata è di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), e proviene dal libro degli “Offertoria totius anni” pubblicato a Roma nel 1593 (IOAN. PETRO ALOYSIO PRAENESTINO, Offertoria totius anni [Romae, Apud Franciscum Coattinum, 1593]).

L’interpretazione è del Coro di Trinity College di Cambridge diretto da Richard Marlow. Il brano musicale è contenuto nell’album “Palestrina Offertoria” edito con l’etichetta discografica Chandos Early Music – Chaconne nel 2007.

Buona domenica e un caro saluto.

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