Liturgia&Musica

Solennità del Sacro Cuore di Gesù/A

di Massimo Palombella

Buona Solennità del Sacro Cuore di Gesù, l’ultima Solennità (dopo la Trinità e il Corpus Domini) con la quale entriamo definitivamente nella quotidianità del “Tempo Ordinario”, periodo che ci accompagnerà per tutta l’estate fino alla Solennità di Cristo Re dove concluderemo l’Anno Liturgico.

Nel medioevo si hanno tracce di devozione popolare al Sacro Cuore, ma senza una Celebrazione Liturgica codificata.

Nella seconda metà del XVII secolo due persone furono determinanti per la devozione al Sacro Cuore: l’oratoriano san Giovanni di Eudes (1601-1680) che fu il primo a celebrare – con il permesso del Vescovo di Rennes – una festività in onore del Cuore di Gesù (20 ottobre 1672); Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690) che ebbe rivelazioni private da parte del Sacro Cuore dove le veniva chiesto di propagare la devozione e di far istituire una festa.

La solennità del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia a Paray le Monial (dove si trovava il monastero di Santa Margherita Maria Alacoque) il 20 luglio 1685 e il 21 giugno 1686.

Il 6 febbraio del 1765 Papa Clemente XIII (1693-1769) accordò alla Polonia la Solennità del Sacro Cuore nell’intenzione di diffondere quanto era stato rivelato a Santa Margherita Maria Alacoque aggiungendo anche la dimensione della “riparazione” per le offese ricevute (nell’anniversario del 200 anni dell’istituzione della Solennità, Papa Paolo VI pubblicò la lettera apostolica Investigabiles divitias Christi [L’imperscrutabile ricchezza di Cristo]).

Nel 1865 Papa Pio IX rese la Solennità del Sacro Cuore universale per tutta la Chiesa fissandone la data al terzo venerdì dopo la Pentecoste. Nel 1870 lo stesso Papa pose la prima pietra della Basilica del Sacro Cuore in Roma (i lavori si fermarono a causa dell’annessione di Roma al Regno d’Italia, ripresero nel 1880 – affidati da Papa Leone XIII a san Giovanni Bosco – e si conclusero nel 1887).

Il Messale Romano del 1970 riprende sostanzialmente i testi del formulario “Cogitationes” promulgato dal Papa Pio XI nel 1929 arricchendolo con nuove letture bibliche distribuite negli anni A, B e C. Nell’Anno A (quello odierno) le letture parlano dell’esperienza dell’elezione, dell’iniziativa gratuita di Dio che si manifesta in Cristo. Nell’anno B viene presentata la Rivelazione e l’amore del Padre che si manifesta in Gesù. Nell’anno C il tema centrale è la misericordia che si manifesta in Gesù buon Pastore.

L’antifona di Offertorio di oggi è tratta dal salmo 68 (Sal 68,21) con il seguente testo:
“Improperium exspectavit cor meum et miseriam,
et sustinui qui simul mecum contristaretur, et non fuit;
consolantem me quaesivi et non inveni”

(Il mio cuore era pronto all’ingiuria e all’afflizione;
attesi chi prendesse parte alla mia pena, e non ci fu alcuno;
cercai chi mi consolasse, e non l’ho trovato).

La musica allegata è di Orlando di Lasso (1532-1594), e proviene dal “Magnum Opus Musicum” pubblicato a Monaco nel 1604 (Orlandi de Lasso, Magnum Opus Musicum [Monachii, ex typographia Nicolai Henrici, 1604]).

L’interpretazione è della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”, dal vivo, alla Celebrazione Papale del 20 marzo 2016.

Buona giornata e un caro saluto

 

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