Incontro con un organista liturgico: intervista a Marco Intravaia
Psallite! ha intervistato per i suoi lettori l’organista titolare del Duomo di Monreale
L’imponente mosaico del Cristo Pantocratore accoglie da secoli i fedeli che entrano nella chiesa principale della diocesi di Monreale e anche il suono poderoso e avvolgente del monumentale organo a canne a sei tastiere realizzato da Ruffatti di Padova. Ci avviciniamo alla consolle e troviamo Marco Intravaia, organista titolare del Duomo di Monreale diplomato al corso di perfezionamento liturgico-musicale (COPERLIM) della Conferenza Episcopale Italiana, mentre studia con impegno le partiture assegnategli per animare la prossima celebrazione solenne.
L’incontro con l’amico organista è l’occasione per conoscere meglio il Maestro Intravaia.
Intravaia: Giusto una bella, ed impertinente, domanda visto che proprio quest’anno raggiungo il considerevole traguardo dei 25 anni di ininterrotto ed onorato servizio! Sono stato nominato infatti dall’Arcivescovo Mons. Salvatore Cassisa il 25 Aprile del 1984 (Anniversario della Dedicazione della Cattedrale e mio giorno onomastico); fino ad allora ero Organista e Maestro di Cappella presso il Santuario del SS. Crocifisso alla Collegiata di Monreale e dove ho conservato tale carica fino al 1998 avendo in cura il Coro Polifonico che animava le celebrazioni più importanti, fra cui la festa principale della città ed eseguiva anche dei concerti. La mia nomina fu fatta, come era prassi di allora e che solitamente ricadeva su di un sacerdote, su segnalazione del Capitolo dei Canonici e caldeggiata dall’allora Canonico Tesoriere Mons. Francesco Miccichè – ora Vescovo di Trapani – e dal Canonico Ciantro, Mons. Giuseppe Liberto all’epoca Maestro di Cappella.
Il compito affidatomi fu quello di suonare nelle Celebrazioni presiedute dall’Arcivescovo, nella messa festiva cosiddetta «di Capitolo», di collaborare con il Maestro di Cappella nella preparazione del Coro Diocesano, di curare la preparazione dei seminaristi per le varie celebrazioni che si svolgevano in Cattedrale con riguardo particolare all’approfondimento del canto gregoriano che da sempre ha occupato un posto di rilievo nella tradizione liturgica della nostra Basilica Cattedrale.Psallite!: Hai il privilegio di suonare su un organo di grandi dimensioni: descrivilo per i lettori di Psallite!.
Intravaia: Si tratta di un organo eclettico – sinfonico fra i più grandi al mondo con una consolle spostabile a sei tastiere ed è bella la sensazione che si prova a «dominare» uno strumento così blasonato sotto lo sguardo del meraviglioso «Cristo Pantocratore» posto nell’abside centrale. Innegabile la difficoltà a mantenerlo in buona efficienza soprattutto perché non ha quasi mai avuto una manutenzione ordinaria e con il tempo (sono passati già 42 anni da quando è stato ampliato così com’è adesso) l’accordatura generale, i piccoli difetti, l’usura di diversi componenti, cominciano a dare problemi. D’altronde ci vorrebbero un bel po’ di soldi per risistemarlo; nonostante tutto si fa sentire e riesce ad «imporsi» ancora abbastanza bene. Nei cambi di stagione accordo io stesso i registri ad ancia, riesco a sostituire qualche cordicella dei mantici che con il tempo cede, tampono alla meglio qualche spiffero d’aria che di tanto in tanto si fa sentire. È stato inaugurato dal grande M° Fernando Germani il 24 Aprile 1967; ampliato sul preesistente organo meccanico a tre tastiere del 1848 è distribuito su tre corpi d’organo posti ai lati del presbiterio e dietro l’altare maggiore. Il suono tipicamente italiano-romantico con registri che riescono a far gustare magnificamente i repertori organistici di tutte le epoche: dal barocco (organo antico) al romantico e al contemporaneo, ha suonato imponendosi anche con grandi orchestre dando chiara la sensazione di essere davvero il «re degli strumenti» ma sa anche essere molto dolce (stupendo l’effetto etereo, di un suono quasi impalpabile e di cui non si comprende la provenienza, che riesce a creare il corpo posto dietro l’altare maggiore proprio sotto l’abside centrale)…proprio così: da grosso ed aggressivo leone a piccolo e dolce gattino!! Vi posso assicurare che ne è valsa la pena passare 25 anni in «sua compagnia» e alla continua scoperta di sempre nuove sonorità ! Per chi poi volesse conoscerlo a fondo può consultare il link http://www.cattedraledimonreale.it/indiceBasilica.htm dove ho inserito la descrizione dello strumento in tutti i particolari.
Psallite!: Come si prepara l’animazione musicale di una celebrazione liturgica nella Cattedrale di Monreale?
Intravaia: Fino al 1997 era il Maestro di Cappella a programmare e preparare l’animazione musicale delle celebrazioni liturgiche nelle solennità e nelle Messe di Capitolo, mentre era demandato al Parroco e all’organista preparare le Messe parrocchiali. Quando Mons. Liberto è stato nominato da Pap Giovanni Paolo II direttore della Cappella Musicale Pontificia «Sistina», la Messa parrocchiale è stata unificata a quella di Capitolo e la preparazione è passata all’organista e al Parroco per tutte le Celebrazioni tranne quelle presiedute dall’Arcivescovo che di fatto vengono programmate e preparate dall’organista, dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche che ricopre anche la carica di Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano e, da qualche anno, anche dal Direttore del Coro.
Psallite!: Qual è l’importanza dell’improvvisazione organistica nell’animazione musicale della liturgia?
Intravaia: Direi che è fondamentale, per quella che può essere la mia esperienza e che è prassi consolidata nella nostra Cattedrale. Gli ultimi due organisti – sacerdoti che mi hanno preceduto e che ho avuto la fortuna di conoscere, erano degli ottimi compositori, musicisti, liturgisti ed improvvisavano in maniera mirabile; nel periodo di passaggio, prima di essere nominato organista, suonava spesso Mons. Liberto ed è da lui che ho cercato di apprendere lo stile e l’arte dell’improvvisazione liturgica. L’organista che deve riuscire a «cucire» ed unire tutti i momenti di una celebrazione, improvvisando sui temi proposti, che deve far cogliere ogni particolare «traducendo» in sensazioni e preghiera l’azione liturgica, che deve trasmettere ai fedeli lo scorrere dell’anno liturgico elevando lo spirito e tenendo forte «l’attrazione» all’altare e da lì verso il cielo, che deve far vivere la peculiarità del momento sia esso di gioia, di riflessione, di tristezza penetrando nei cuori di ciascuno: compito molto delicato che implica preparazione e capacità di trasferire nell’intimo i grandi temi della fede. L’organista ha nelle mani una lingua che tutti possono e devono capire, dipende da lui sapere trovare le «note» giuste…è una grande responsabilità !
Psallite!: Se dovessi consigliare un giovane che ha il desiderio di diventare organista in una cattedrale, quale percorso di studi e di esperienze proponi?
Intravaia: Al di sopra di ogni cosa la fede, l’amore per la liturgia e la predisposizione al servizio; poi una buona preparazione tecnico musicale seguendo i percorsi formativi del Conservatorio, un necessario approfondimento di tutte quelle materie che sono collegate e collegabili con la musica liturgica e sacra – a tal riguardo ritengo che il miglior percorso istituzionale rimanga il Co.Per.Li.M. – e poi…ascoltare sempre chi ha più esperienza di te, avere tanta pazienza e…non avere mai la sensazione di essere arrivati o di saperne più degli altri! Anche gli organisti di una «normale» Chiesa Parrocchiale, magari apparentemente «meno bravi» possono sempre insegnarti qualcosa!
Psallite!: Maestro Marco Intravaia dicci in anteprima cosa bolle in pentola per la prossima settimana santa nella Cattedrale di Monreale.
Intravaia: Grazie al prezioso patrimonio musicale che ci ha lasciato il nostro caro Mons. Liberto, abbiamo il proprio di ogni celebrazione, a partire dalla Domenica delle Palme e fino al giorno di Pasqua, eseguibile con o senza coro polifonico. Immancabile l’uso dell’ordinario preso dalle «Messe Gregoriane» ed alcune antifone ed inni gregoriani: Hosanna Filio David, A fructu frumenti, O Redemptor, Ubi caritas, Pange lingua, Adoro te devote, Ecce lignum, Crucem tuam, Exsultet, Alleluia, Litanie, Victimae Paschali, Regina coeli, e tanti, tanti altri. A proposito: è ora che torni a studiare, quindi «baciamo le mani!».