Palmo Liuzzi
La musica
Questo Tantum ergo è un semplice lavoro per coro a una voce con accompagnamento d’organo. Anche questo piccolo pezzo rientra in una serie di brani scritti in questa maniera; intendendo per “coro”, in questo caso, anche l’assemblea. Per questo motivo esso non presenta, dal punto di vista tecnico, difficoltà particolari per chi volesse eseguirlo e può essere intonato anche da quelle “scholae cantorum” formate da un ridotto numero di cantori.
L’esigenza di avere coro e assemblea all’unisono ha fatto in modo tale che alla parte del canto venisse rivolta un’attenzione particolare; per questo motivo la melodia non è difficile da apprendere e procede quasi sempre sillabica e per gradi congiunti; quando ci sono dei salti, questi non sono molto ampi e le note che ne fanno parte appartengono quasi sempre allo stesso accordo. Eventuali dissonanze, ritardi o appoggiature vengono affidate per lo più allo strumento. L’estensione, segnata davanti al rigo del canto e all’inizio del brano, va dal MI (primo rigo del pentagramma) fino al DO (terzo spazio), nota che non compare molte volte e racchiude il canto nell’ambito di una sesta maggiore. Le note impiegate fanno quindi parte di un registro centrale che è alla portata di chiunque voglia cantare il brano, per cui si può fare a meno anche di un eventuale trasporto.
L’accompagnamento organistico
La parte organistica consta di una breve frase introduttiva che, volendo, si può ripetere alla fine della prima strofa per introdurre la seconda oppure dopo le due strofe prima di intonare l’Amen finale. Per il resto la parte dello strumento non è indipendente, ma è sempre funzionale al sostegno del coro o dell’assemblea. Alle battute 11 e 12 le due ottave possono essere eseguite sia affidando le note più gravi alla pedaliera che “manualiter”, affidando alla mano destra la sua parte insieme alle note superiori della sinistra. Lo stesso criterio esecutivo può essere adottato anche alle battute 19 e 20 e in altri punti eventualmente simili.
Visto il carattere sereno del brano, un principale 8′ o un bordone flautato 8′ saranno un sostegno sufficiente per il canto. L’organista è ovviamente libero di scegliere altri registri o diversificare l’uso all’interno delle varie strofe, ma resta necessario rispettare le dinamiche indicate, che richiedono sempre allo strumento di non suonare più forte del canto.
Quando e come cantarlo
L’antico inno “Pange lingua” consta di sei strofe di sei versi ciascuna, organizzate in tre distici per ogni strofa. Gli storici sono convinti che sia scritto da Venanzio Fortunato, ma si sa anche che è stato in qualche punto rielaborato da San Tommaso d’Aquino su richiesta di papa Urbano IV. Le ultime due strofe, a loro volta, possono costituire un brano indipendente e sé stante: Tantum ergo, in assoluto uno dei testi maggiormente messi in musica nel corso dei secoli. All’interno della liturgia il brano può essere usato come canto finale della Missa “In coena Domini” e durante la celebrazione del Corpus Domini. Più in generale il brano è indicato anche per le adorazioni eucaristiche e in tutte le celebrazioni che includono la benedizione eucaristica. Per quanto riguarda l’esecuzione, è importante comunicare la serenità e la compostezza che caratterizzano il brano: si consiglia uno stacco di tempo moderato non eccessivamente veloce, ma nel complesso leggero. Maggiore varietà si può ricercare se si volesse reperire e cantare anche il testo delle quattro strofe precedenti. Si assuma un tono leggermente più solenne nell’esecuzione dell’Amen, che consta di quattro battute prese dall’inizio del brano, laddove il testo “Tantum ergo sacramentum” viene sostituito, appunto da “Amen”.
Il testo
Tantum ergo sacramentum venerumur cernui: et antiquum documentum novo cedat ritui: preastet fides supplementum, sensuum defectui. Genitori genitoque laus et juibilatio: salus, honor, virtus quoque sit et benedictio: procedenti ab utroque compar sit laudatio. Amen. traduzione conoscitiva: Un sì grande sacramento dunque, adoriamo prostràti; l’antica legge ceda alla nuova e la fede supplisca al difetto dei nostri sensi. Al Padre e al Figlio lode e giubilo, salute, onore e potenza: a colui che procede da entrambi (lo Spirito) sia una pari lode. Amen.