Mariano Fornasari, Carlo Paniccià
Il libro liturgico del Rito delle esequie contiene una ampia sezione musicale con proposte per il canto dei salmi, delle antifone anche nel momento del commiato. Purtroppo l’offerta resta spesso muta tra le mani del celebrante senza che sia concesso il conforto anche con espressioni diverse, come il canto, da una consuetudine rivestita di silenzio desolato e afflitto. Certamente il silenzio è di sicuro conforto e aiuto rispetto a tante parole di circostanza e, a volte inopportune, per chi si trova a vivere nel dolore il momento della conclusione del cammino terreno della persona cara. Si deve avere la certezza, però, che il canto consapevole e rispettoso del rito – certamente non le manifestazioni inadeguate e forzate – solleva e lenisce l’animo ferito e rattristato.
Prendi le sue mani è un canto di commiato che invoca Dio Padre ad accogliere l’anima della persona che si accompagna nel momento del distacco terreno, da tutti i suoi affetti. Nel mattino della vita, Dio ci chiama e vive in noi. Quando scenderà la sera (della vita!) è bello avere la certezza che Lui ci sarà accanto e ci prenderà per mano.
Il testo
Guarda Signore a questo fratello. Prendi le sue mani dentro al tuo cuore. Dono d'amore fonte di vita eterna. Grande Signore in te ha creduto. Padre, nella tua pace prendi il nostro fratello. Apri le tue braccia nel Regno dei cieli.